Telefonata

Questo racconto è stato pubblicato a Giugno 2007 nel volume “I Porti Sepolti” Vol. X , edito e distribuito , nella collana Orizzonti , dalla Aletti Editore. (fatti e nomi sono puramente casuali ed inventati)

9:00

   Paolo non andò al lavoro neanche quella mattina. Girava per casa come un disperato.
Si sedette davanti al computer cercando di distrarsi, navigando in internet… ma niente riusciva a distrarlo, il pensiero andava sempre a lei, Claudia, la donna che aveva amato per cinque anni e che non aveva smesso di amare.
Lei, due giorni prima, improvvisamente gli confidò di non provare più amore verso di lui… era da un po’ che pensava di dirglielo.
Convivevano da quattro anni. Avevano fatto mille progetti per il futuro. Sembrava che tutto fosse perfetto, fino a quel giorno, quando lei prese il coraggio di parlare e confidargli che tra loro era finito.
Per lui fu un colpo durissimo. Avevano fatto l’amore la sera prima e tutto sembrava bello, come sempre.
Quando Paolo le chiese se avesse conosciuto un altro uomo, lei rispose di no.
Erano alcuni mesi che sentiva dentro di lei che stava cambiando qualcosa. All’inizio non riusciva a capire cosa la facesse stare male, poi con il passare del tempo iniziò a realizzare che il suo malessere era dovuto al fatto che non amava più l’uomo che le era a fianco.
Così, lei prese le sue cose e tornò da sua madre.
Paolo era seduto sul divano nel salotto. Quella casa improvvisamente la odiava, la sentiva vuota e fredda senza di lei.
Non si sentivano da quando era andata via e la tentazione di chiamarla era forte.
Prese il cordless, compose il numero del lavoro di Claudia, ma richiuse subito la comunicazione prima che desse libero.
Quella mattina compì quel gesto numerose volte, ma non riusciva a trovare il coraggio di parlarle e così chiudeva prima di sentire libero.

11:50

   Dopo alcune ore di indecisione finalmente riuscì a trovare il coraggio e la chiamò.
<<Pronto?>> rispose Claudia.
<<Ciao, sono io…Paolo>>
<<Cosa c’è?>>
<<Scusa se ti disturbo sul lavoro ma ho bisogno di parlarti… di vederti.>>
<<Non mi sembra il momento opportuno ora, sto lavorando… lo sai che questo è un periodo pieno di lavoro per l’azienda.>> rispose lei con voce piuttosto scocciata.
<<Lo so, ma se non ti sentivo impazzivo.>>
<<Non esagerare come al tuo solito.>>
<<Tu lo sai quanto ti amo… mi manchi da morire.>> disse lui con la voce mossa dalla commozione.
<<Ora devo mettere giù.>>
<<Ti prego… solo per oggi, molla il lavoro e vieni qui. Te lo chiedo per favore. Devo vederti. Anche solo un attimo.>>
<<Ma che ti è preso, stai piangendo?>>
<<Mi manchi da morire.>>
<<Ok, mi prendo qualche ora e vengo. Mi fai preoccupare così.>>
<<Grazie.>>
<<Tra mezz’ora sono da te.>> Claudia chiuse la comunicazione.

12:20

   Paolo era in camera, seduto sul letto. Sentì dei passi venire verso la stanza, la porta si aprì e davanti a lui vide Claudia.
<<Scusami se ti ho fatta venire fin qui… quando ti ho chiamata non lo speravo affatto che saresti venuta.>>
<<Sei scemo?>> lo guardò lei con una espressione di sorpresa
<<Quando mi avresti chiamata?>>
<<Mezz’ora fa… ti ho chiamata in ufficio e mi hai detto che ti saresti presa qualche ora.>>
<<Hai bevuto? Sono due giorni che non vado a lavorare… e questa mattina ho pensato di passare per prendere le ultime cose… veramente pensavo di non trovarti.>>
<<Guarda che non ti ho chiamata per venire qui per prendermi in giro. Avevo bisogno di parlarti un po’ e vederti.>>
<<Credi che sia cretina? Lo so che stai a pezzi e se è per questo lo sono anche io. Non è facile neanche per me aver preso questa decisione. Non sono proprio in vena di fare scherzi di questo genere, soprattutto ora e a te.>>
<<Prendi il cordless e controlla l’ultimo numero che ho fatto, è quello del tuo ufficio… ci siamo parlati sì e no mezz’ora fa.>>
<<Va bene, va bene. Se sei così convinto controllo.>>
Claudia andò nel salotto e prese il cordless che era sul divano, lasciato lì da Paolo subito dopo la chiamata fatta a lei.
Claudia entrò nella camera da letto e mise davanti al viso di Paolo il cordless con il display acceso.
<<Allora… visto?>> disse lui.
<<Visto cosa? Hai sbagliato numero. Avrai parlato con qualcun’altra.>>

12:20

Claudia aprì la porta di casa.
Entrò nel salotto ma Paolo non c’era. Poggiò la borsa sul divano e si tolse il cappotto.
Improvvisamente fu distratta da dei lamenti provenire dalla loro camera da letto.
Claudia, preoccupata, si recò verso la stanza. Era chiusa.
Aprì la porta di scatto e davanti ai suoi occhi vide, di spalle, una donna nuda sopra Paolo.
<<Brutto bastardo. Maledetto. Schifoso.>>
<<O mio Dio! Che ci fai qui a quest’ora?>> disse impacciato Paolo coprendosi con il lenzuolo e spostando da una parte la donna.
<<Mi prendi pure per il culo… mi ci hai pure chiamato per farmi vedere che ti stai sbattendo questa qui?>>
<<Ti ho chiamata?… e quando?>>
Claudia si girò e sbattendo la porta dietro di sé se ne andò.